Recensione di Sandman Deluxe 1

Recensione a cura di Luca “Silver Surfer” Invernizzi

SANDMAN
di Neil Gaiman

Esistono due tipi di esseri umani al mondo: quelli a cui piace Sandman e quelli che non l’hanno ancora letto.
Tutti gli altri, quelli a cui Sandman non è piaciuto, non capiscono un cazzo, dovrebbero vergognarsi di girare per strada e, per quanto mi riguarda, hanno perso lo status di essere umano.
Chiaro? Bene.
Sarò breve, che non dovrei nemmeno essere qui a cercare di convincervi a comprare uno dei fumetti più belli della storia, Sandman racconta di un gruppo di entità chiamate Eterni. Gli Eterni sono pezzi grossi, esistono dall’alba dei tempi, giocano con le divinità come fossero pupazzetti, regolano le azioni di ogni essere senziente che sia mai esistito e sbaraccheranno l’universo quando questo finirà.
Sono 7 e i rapporti tra di loro sono… complicati, per usare un eufemismo. Destino, Morte, Sogno, Distruzione, Desiderio e Disperazione, e la piccola Delirio, folle onnipotente e dolcissima.
La storia si concentra su Sogno, l’uomo della sabbia del titolo, e del suo ritorno dopo un lungo periodo lontano dalla famiglia e dai suoi doveri di entità metafisica. Il suo viaggio è una Storia sulle Storie, sul perché le storie esistono e sul perché ne abbiamo bisogno.
Sul perché ne avete bisogno.

150 parole senza insultare nessuno. Non male. Ora levatevi la testa dalle terga e andate a comprarvi Sandman.